01 Mar La Finanza
Era una mattina di una domenica di luglio dell’anno 2004 quando in via Garibaldi ho incontrato occasionalmente un maresciallo della Guardia di Finanza ormai in pensione da diversi anni. Quando ci vediamo per le vie del centro non possiamo fare altro che salutarci cordialmente e ricordare con simpatia quando un giorno di circa 40 anni fa in via Bernini lui insieme ad un’altra ventina di finanzieri in borghese fecero irruzione senza preavviso,. Il panico regnava in tutti gli uffici. Un’impiegata che era stata di recente assunta e quindi non conosceva ancora i propri colleghi incontro’ il maresciallo lungo i corridoi, lo fermo’ e credendo che fosse un dipendente dell’Azienda gli disse “stia molto attento perché che ne sono tantissimi altri là fuori!!!. Il maresciallo rimase impassibile e non lascio’ trapelare la sua vera identità fin quando i finanzieri non furono tutti entrati e dopo essersi qualificati iniziarono il loro lavoro.Restarono lì da noi per parecchie settimane e durante questo tempo abbiamo avuto occasione di familiarizzare con loro, di conoscerci reciprocamente e di apprezzare la professionalità del lavoro seppure in ruoli diversi collaborando pienamente per fornire tutte le risposte ed i documenti che venivano richiesti.
Il maresciallo una mattina si sedette nella mia scrivania e i chiese di mostrargli i rimborsi spese degli ispettori e comincio’ a sfogliare tutti i giustificativi che erano allegati alle relative note- restò tutta la mattina ed ogni tanto con tono minaccioso mi faceva rilevare che a suo dire mancava la marca da bollo in questo o in quel documento e che cio’ avrebbe comportato una multa salata di cui sicuramente l’azienda mi avrebbe ritenuto responsabile. In queste occasioni di solito cerco di replicare e di fare rilevare che è tutto regolare spiegando anche i motivi ma non ci fu verso, il maresciallo era irremovibile e non volle sapere ragioni di sorta.
Mi tenne sulle spine tutto il tempo fino a quando alla fine della mattina verso mezzogiorno prima dell’ora di pranzo il maresciallo si trasformo’ ed i suoi toni che erano stati fino a quel momento molto pesanti divennero improvvisamente piu’ disponibili e, dandomi una pacca sulla spalla, mi disse in tono sarcastico che i documenti erano tutti regolari e che si era trattato di uno scherzo.
Mi aveva voluto dimostrare che nella vita anche le situazioni che sembrano piu’ disperate devono essere sempre prese con un certo senso di ironia perché si trova sempre una soluzione a tutto e che non sempre colui che ti accusa o ti incolpa è uno che ce l’ha con te. Fu una importante lezione di vita che non ho mai piu’ dimenticato.
Il timore iniziale si trasformo’ ben preso in una considerazione ed un rispetto reciproco che permisero ai finanzieri di portare a termine con rapidità il loro compito di verifiche e di controlli senza avere riscontrato irregolarità od omissioni di rilievo ed all’azienda uscirne brillantemente.
I sentimenti consolidati con certe persone in certe situazioni aziendali non si dimenticano piu’ e permangono nel tempo anche a distanza di moltissimi anni.
La lezione servi’ anche di esempio per le verifiche che avvennero successivamente da parte della Guardia di Finanza e che hanno sempre trovato riscontro nella piena regolarità dell’operato della nostra azienda.
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