Campagne…

Campagne…

C’è un altro modo per contare il tempo in azienda: quello delle “campagne” che hanno conservato il loro fascino; l’espansione dell’organico per far fronte  all’aumento di produzione ingenera una frenesia, ma anche un forte  senso di autoresponsabilità , quella marcia in piu’  che è componente  dei nostri successi. E’ senza dubbio ogni anno una novità, un’avventura, e come in tutte le avventure che si rispettino viene lascito al caso: la preparazione è meticolosa in tutti i reparti e l’inizio e la fine conservano  il loro fascino e i loro rituali.

L’automazione e la possibilità di staccare  il prodotto in celle polmone, l’automazione ha piu’ che dimezzato  il pieno  di stagionali, sacrificando  quelli estivi veri e propri, gli studenti, tanto per intendersi, che nel lavoro vedono  in maggioranza la possibilità di affiancarsi economicamente ai genitori realizzando i propri sogni, viaggi, vacanze, moto ed ancor oggi sono centinaia a candidarsi per, ahimè pochissimi posti di rimpiazzo turnover.

Tanti rapporti  di lavoro facenti capo a tante persone fisiche:  è facile trovare  sul territorio quando si parla della nostra azienda chi con compiacimento ti apostrofa “anch’io ho lavorato…” e ti snocciola ricordi di prodotti e di capi.

E i ragazzi di allora li troviamo come insegnanti, medici e … perché no… giornalisti.

Nella fabbrica di oggi, oltre agli studenti  troviamo giovani in attesa o appena tornati dal servizio militare e chi ha fatto  della stagionalità la propria “professione” raggiungendo anche  25 campagne.

Al termine della nostra campagna si “trasferiscono” per un prologo in altre che possono essere panettoni, profumi, medicine, che hanno una punta di lavorazione autunnale.

C’è anche chi fa la gelatiera d’estate e la vigilatrice  penitenziaria d’inverno “certo sono responsabilità e tensioni diverse, ma molti stagionali riescono a cambiare d’abito senza eccessive difficoltà.

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