01 Mar Gli uffici amministrativi di Via Spolverini
Sono stato assunto in data 02.05.1960 dalla IGEA di A.Marchi C. Società in accomandita semplice – che aveva per oggetto la produzione e il commercio di gelati – soci accomandatari Antonio Marchi e Virginio Marchi – con sede e stabilimento in Parma via Marchesi n. 10.
Venni inquadrato come impiegato di 3° categoria alle dirette dipendenze del Direttore amministrativo rag. Bongiovanni, che comprendeva anche le funzioni del Direttore del Personale e degli Affari Generali.
La Direzione Amministrativa era stata da poco sistemata in un appartamento a piano terra di un condominio di via Spolverini n.6 che è una vicina a via Marchesi.
Al centro dell’appartamento c’era un piccolo ufficio del capo, con vetrate trasparenti che consentivano, anche da stare seduti, di controllare tutti gli altri dipendenti. Ai lati altre due stanze – una piccola ove c’era l’ufficio del personale della Carmen Melegari con saltuariamente la consulente esterna sig.ra Cassi – una piu’ grande ove c’ero io con altre quatto Signore che erano arrivate prima di me: Maini Mirella segretaria del capo e di tutto l’ufficio, Isa Gruzza amministrazione/contabilità/filiali/agenti. Ornella Mainardi fatturazione. Anna Masini fatturazione, Pier Emma … ? contabilità generale.
La sig.ra Pier Emma … faceva le registrazioni quotidiane di partita doppia in prima nota e poi sul libro giornale e sulle schede mastro con macchina contabile meccanica Mercedes sostituita in seguito da una Remington.
Completava l’organico di questo ultimo ufficio il sig. Annovi consulente esterno che gestiva la fatturazione clienti con macchine contabili presso la sua abitazione di via Abba con relativa applicazione delle marche I.G.E. che erano in duplice copia: la madre sull’originale della fattura e la figlia sulla copia (l’IGE sarà sostituita molti anni dopo dall’attuale I.V.A.). Si tenga presente che allora essendo i depositi rappresentati solo da filiali ed agenti e non essendoci ancora i concessionari, che arriveranno molto tempo dopo, bisognava emettere una fattura per ciascuna consegna ai singoli clienti (bar, ristoranti, ecc.). Il numero di fatture emesse superava abbondantemente il milione ogni anno. Praticamente dalle filiali e dagli agenti giungevano i blocchi con le copie delle note di consegna che venivano passati al sig. Annovi il quale provvedeva ad emettere le fatture per ciascun cliente in duplice copia.
Le fatture munite delle marche I.G.E. venivano portate al sig. Annovi nell’ufficio di via Spolverini ove venivano divisi gli originali dalle copie; gli originali venivano inviati agli agenti e alle filiali per la consegna ai clienti e le copie venivano archiviate dopo che erano state annotate per totale di ciascun blocco di note di consegna nell’apposito registro imputandole alla singola zona di appartenenza. Il totale mensile delle fatture diviso per ciascuna zona veniva poi registrato nella contabilità generale.
Completavano l’appartamento l’ingresso, una piccola stanza adibita a spogliatoio per le signore e i servizi igienici oltre ad un piccolo cortile all’esterno.
La sig.ra Pier Emma…. dopo breve tempo si sposò e lascio’ il lavoro per cui subentrai nella gestione della contabilità generale che conducevo in autonomia con la qualifica di capo contabile e mi furono consegnate le chiavi dell’ufficio e il registro delle presenze.
Il lavoro era ben organizzato e distribuito e ciascuno svolgeva i suoi compiti con impegno e determinazione in completa armonia con rispetto reciproco e non ci sono mai stati problemi di nessun genere.
Nei mesi estivi veniva assunta anche qualche persona stagionale per far fronte all’aumento della mole di lavoro di cui pero’ non ricordo i nomi.
Allora non c’erano ancora i coputers, la posta elettronica, fax, internet e quant’altro. C’erano solo macchine da scrivere e contabili meccaniche, calcolatrici da tavolo molto ingombranti e rumorose e il telefono.
Le somme, le sottrazioni, le moltiplicazioni e le divisioni venivano fatte con la calcolatrice che stampava strisciate di carta “le famose macchinate” che sovente dovevano essere controlalte e spuntate perché non quadravano a volte anche per piccolissimi importi.
Il lavoro era sempre in aumento per cui arrivarono i primi rinforzi: Gino Schiena alla Contabilità Generale che prese posto vicino a me e Walter Ceci alla Cassa che si sistemo’ nell’ufficio con la Carmen Melegari.
Tenevamo i contatti con gli altri uffici della sede di via Machesi (direzione generale – produzione – acquisti – conservatori- ecc.) e di quelli dell’ufficio commerciale di viale dei Mille. Prendevamo anche gli ordini di prodotti finiti telefonici che pervenivano dalle filiali e dagli agenti per poi passarli all’ufficio spedizione sig.Italo Mora.
Di fronte al nostro appartamento, nella casa situata dall’altra parte della via lavorava un sarto di nome “Pagano”. Il Bar Monica di Piazzale S.Croce che esiste tutt’ora era il nostro fornitore di caffè, panini e bibite – allora non esistevano le macchine distributrici automatiche di bevande e di merendine-. I gelati non mancavano mai ed arrivavano quotidianamente per tutti dallo stabilimento di via Bernini tramite il fattorino. Nel condominio e nella via avevamo portato una ventata di gioventu’ poiché eravamo quasi tutti poco piu’ che ventenni appena usciti dalla scuola.
In data 01.01.1962 vi fu la fusione per incorporazione della Igea “ Industria Gelati e Affini” di A.Marchi & C. in Società in accomandita semplice” nella “Tanara S.p.A.” e fu la prima fusione che affrontai dal punto di vista contabile/amministrativo/societario di quelle che sarebbero poi arrivate molto tempo piu’ avanti ma che in quel momento nessuno avrebbe potuto sicuramente preventivare.
Nel 1964 lo stabiliemnto e gli uffici di via Marchesi vennero chiusi per essere trasferiti nel nuovo stabilimento e nella nuova sede di via Bernini n.32. In via Bernini venenro pure trasferiti gli uffici di via Spolverini e v.le dei Mille che erano in affitto. L’immobile di via Marchesi n. 10 che era di proprietà, fu venduto alla ditta Zanlari che ha come attività il commercio all’ingrosso di dolciumi e che è tutt’ora esistente e operante sul posto.
Gli uffici amministrativi vennero sistemati al piano terreno con l’ufficio del capo sempre munito di vetri trasparenti che gli consentivano di controllare gli altri impiegati che furono messi tutti in un unico stanzone (open space)
L’Azienda era in continua espansione e in amministrazione arrivarono subito dopo numerose altre persone (Allegri, Annoni, barbieri, Bertoli, Bonazzi, Carretti, Dall’Asta, Fogolla, Ianelli, Laurini, Nordi, Parenti, Poldi, Rossi A., Rossi G., Rubini, Sbernini,Terzi e tanti altri di cui in questo momento non ricordo il nome).
Alcuni li rivedo ancora oggi – ogni tanto – e, in quel momento, mi prende un nodo alla gola di commozione – forse sarà anche l’età – ma sicuramente perché mi ricordano gli anni della vita professionale giovanile che sono alla fine i piu’ significativi per ciascuno di noi come quelli della scuola.
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