Il direttore generale

Il direttore generale

Conobbi Armando Cutolo alla fine degli anni ’70, a Perugia. Il gruppo IBP, Industrie Buitoni Perugina, era in piena fase di ristrutturazione. Mi fu presentato  come il piu’ bravo Direttore  Commerciale  d’Italia . Io, che avevo già assunto la posizione di Direttore del Personale  della “Perugina”, e che  ero solito raccontare le lamentele dei Sindacati della gloriosa fabbrica di cioccolato, sul cattivo andamento delle vendite e sugli errori del marketing, non avrei piu’ avuto niente da dire: la campagna acquisti ci aveva portato il “meglio”.

Cominciai a frequentare  l’ufficio di Armando,un ufficio che come diceva Lui era ‘na schifezza! Certamente non per le persone ma perché era un ex alberghetto, forse un mezzo casino, rimato all’interno della vecchia fabbrica e nei momenti di maggio sviluppo della IBP riconvertito ad uffici.La voce di Armando la sentivi dappertutto e l’impatto con Lui era travolgente, sembrava che lo conoscessi da ragazzo, eri subito un amico. E poi bastava accennare a qualcosa… non finivi la frase … e Lui già ti diceva la soluzione. Rimasi colpito dalla usa rapidità di decisione e dalla sua intelligenza: oggi dire mostruosa. Pero’ il modo di dire le cose era talmente semplice e logico che la sua superiorità non te la faceva pesare ed anzi, anche se la tua idea era stata una pirlata, uscivi contento lo stesso perché ci ridevi sopra, certo che la sua fiducia nei tuoi confronti non era venuta meno. Dopo qualche anno di duro lavoro Armando lascio’ la Perugina e tutti i suoi mitici personaggi. Ritrovai Armando a Parma nel dicembre del 1996: era il mio nuovo Direttore Generale.

Arrivai a Parma un mattino piovoso accompagnato da Francesco Pellegrino, il direttore del personale uscente. Arrivai alle 10.00 , tranquillo di non essere in ritardo, conoscevo  le abitudini di Armando  e di Silvio Pellizzoni, nostro D.G. a Perugia: lavoravano la sera fino a mezzanotte ed al mattino iniziavano alle 12.00! e invece quella prima mattina a Parma arrivo’ prima di me! Fu un buon argomento per iniziare a parlare, a ridere, a rievocare  i ricordi di 15 anni prima! Armando si ricordava di tutto. Ridemmo su Pappi, il mitico Direttore Generale delle Relazioni Interne, sulle sue debolezze, sulla Pupa, Direttore Finanziario con la Multidivisumma sulla scrivania! Ce ne fu per tutti. E sul mio nuovo lavoro? “Affrance’… tu fai  quello che pensi sia giusto fare, meno me viene a rompe li c… e meglio è”. Era quello che mi aspettavo e che qualsiasi manager potesse desiderare.

In effetti mi sentii molto responsabilizzato, non avrei  mai tradito tutta quella fiducia. Oggi posso dire che in quella semplice frase è racchiuso tutto il lavoro che ho svolto in sette anni. Si scrivono libri di management,  si fanno seminari, si pagano  consulenti, ma perché?  Se hai un vero  Capo che crede in te e ti da fiducia tu fai miracoli. Credetemi è così: e poi con Armando era divertente lavorare: sapeva gestire Faustone Turco, Nedo Fasciolo e Arnaldo Bernardelli come nessun altro,e non erano personaggi facili. Da tutti otteneva il massimo. Sapeva dire anche ad Yves Barbieux, il piu’ temuto Presidente che la Nestlè Italiana  abbia mai avuto, ciò che nessuno avrebbe mai osato dire e che tutti pero’ pensavano. Ed Yves rideva.

Mi ricordo una sera al Castello di Felino  organizzammo la festa  di chiusura di tutti i corsi Giano. Armando fece un discorso improvvisato, come sempre. Da dietro le quinte Paolo Rossi, il comiche che avevamo invitato, ascoltava incuriosito  e rideva, mi fece un cenno e mi disse “io me ne vado, il comico ce lo avete già!” Ricordo Armando in tante occasioni, tutte belle, tutte piene di intelligenza ed humor. La sua intelligenza gli ha fatto anche capire come sia difficile  lavorare in contesti burocratici, a Lui che qualsiasi  documento gli davi eri certo  che l’avrebbe perso! (I documenti  riguardano il passato, cioè che è già accaduto, ma per crescere bisogna guardare il futuro! Se poi ti piace il passato vai a leggere i libri di storia che sono molto piu’ interessanti dei report!) Lui che era per la chiarezza  e la trasparenza, come il cielo di Napoli, non poteva certo volare nei grigi cieli della vicina Svizzera, tra le “business unit” ed i “globe”. Ed allora, con tanta dignità, alla fine del 2001 decise di lasciare l’Azienda per andare  a volteggiare tra i mari della Sardegna, di Rimini, di Montecarlo…. Ed a tutti noi ha continuato ad incoraggiarci, come se l’Azienda fosse stata ancora la sua Azienda. La storia di Armando Cutolo  è fatta di una infinità di episodi e da un immenso successo: la rinascita dell’Italgel. Armando  prese in mano un’Azienda decotta, finita, sull’orlo del fallimento ed in pochissimi anni l’ha completamente  rigenerata, facendone il principale competitore dell’Unilever  e creando un enorme valore  nelle persone, nei marchi, nei processi produttivi e nel capitale, Per il momento fermiamoci qui. Armando  è ancora in forma perfetta, gode ottima salute, la sua intelligenza è piu’ viva che mai e, sono certo, avremo modo di riparlarne  perché tutto il Paese ha bisogno di uomini come Armando Cutolo. E’ per questo che Armando Cutolo è “il Direttore Generale”. Forza Armà!

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