Ricordi

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Il periodo  che mi riguarda  è dal 1982 al 1987, l’Azienda di proprietà SME-IRI. E’ stato sicuramente un periodo molto bello, significativo sia per i contenuti professionali sia per i rapporti  umani che si sono sviluppati in quegli anni.

I fatti piu’ salienti inerenti  Parma sono stati sicuramente  il rifacimento dello Stabilimento sia del fabbricato : su un Hangar si è costruito un edificio in cemento armato; sia dall’impiantistica e dei macchinari.

Non possono essere dimenticati gli enormi risultati  che hanno portato la nuova organizzazione  produttiva e manutentiva e il processo di automazione che ha portato in breve tempo  a riduzione di costi e soprattutto  a un notevole miglioramento della qualità.

Non si puo’ inoltre dimenticare  il lancio dell’”Antica Gelateria del Corso” che da pochi miliardi rafforza il fatturato  di centinaia di miliardi.

Nel 1982 se ricordo bene  il fatturato era di 120 miliardi di lire  con perdite di circa 20 miliardi di lire  e nel 1987 mi pare 2700 miliardi di lire con utili molto importanti.

Un fatto eclatante è stato sicuramente la costruzione della nuova cella, iniziata ai primi di settembre 1985 e conclusa a marzo 1986. Si è lavorato di giorno e di notte con l’illuminazione  artificiale, senza infortuni e pregando perché non piovesse  superando difficoltà notevoli come il terreno ghiacciato che ha provocato ritardi e operazioni aggiuntive di palificazioni.

Come si può ben capire furono anni di grande impegno ma anche di grosse soddisfazioni perché il clima di Parma era familiare, perché i capi e gli operai in quel momento storico si volevano bene, si stimavano e si apprezzavano sia professionalmente  sia come uomini. Perché nessuno era un numero, perché il Cral era un bene aziendale apprezzato molto dalla Direzione  dell’epoca, non per niente riuscimmo  a ricavare  tra gli svariati investimenti un campo da basket e da tennis con relativi spogliatoi e un superbo supermercato (spaccio) per l’epoca, allocato in un’area frontale all’attuale stabilimento.

Una svolta significativa  che ha favorito i rapporti interpersonali sono  stati sicuramente la nascita dei Gruppi PEQ  prima ed i Gruppi di Progetto poi, che hanno  creato cultura  tra i nostri operai e rapporti di alta stima tra gli stessi coi loro capi.

E poi la presentazione dei lavori accompagnati dai grandi viaggi, prima in pullman ad Amalfi e Sorrento e poi a Roma, successivamente  in aereo a Barcellona, Madrid, Parigi ed Atene. Con la presenza  di un  uomo indimenticabile quale Delio Fabbri, l’anima innovativa  di questa azienda.

Come dimenticare  le diverse feste del Cral, sia natalizie che carnevalesche con tutti i personaggi in maschera compreso  i direttori ed i responsabili.

Fatto che non si dimentica è stato il terremoto del 1985 con l’Ing. Chioccioni  che davanti alla mia scrivania si volatilizzo’ saltando dalla finestra: erano le 17.00 e gli impiegati  stavano uscendo.

Fu un momento veramente terribile, l’ammoniaca nei reparti, le donne che piangevano, la città bloccata, tutti noi isolati che non potevamo  contattare nessuno… decisione drastica: mandammo l’ing. Chioccioni in bicicletta  per vedere la situazione della città e se le nostre case e i nostri familiari avevano subito danni. Per fortuna tutto si risolse  per il meglio e con danni limitati.

Un altro fatto che tocco’ indirettamente  Parma è stato il seguente: sono in riunione nel mio ufficio  con i signori Chioccioni e Antiga; la segretaria  interrompe  la riunione per una chiamata urgentissima del signor Vanini da Ferentino: io prendo la telefonata e visto l’estrema urgenza  sollevo il telefono e come battuta scherzosa dico:  “Vanini, non avrai ancora  un incendio in Stabilimento?” Vanini dall’altra parte disse: “Si1”. Tutti noi sbiancammo rimanendo senza parole.

Non posso che ricordare con grande affetto  questo periodo della mia vita come non posso dimenticare personaggi quali Delio Fabbri, Armando Cutolo de Rosis, il caro amico Enzo Castiglioni che ci ha lasciato,Nedo Fasciolo, Rinaldo Antiga, Enrico Chioccioni, Angelo Coppellotti, Vittorio Boschi, Mario Grassani, Carlo Pesente, Leopoldo Fiordispini, Ivo Mora, Pierluigi Marvisi, Fabrizio Frati, Ivano Tagliavini, Gino Azzali, Anna Barbieri, ed alle imprese  cui hanno partecipato con impegno e passione in quegli anni di grande trasformazione industriale.

Certo poi il rapporto si interruppe senza rimpianti, ma le responsabilità non   sono certo da imputare a questo stupendo Stabilimento Parmigiano che accolse un milanese con qualche prevenzione ma poi ha saputo  dare a quel milanese immensa gioia, soddisfazioni , amicizia e manifestazioni di affetto che non scorderò mai.

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